Sulla base del manoscritto del processo, conservato nell’archivio diocesano di Napoli, il Quaderno racconta la storia ignota e intrigante di un processo inquisitoriale - celebrato tra Frasso Telesino e Napoli dal 9 novembre 1569 al 28 giugno 1570 - contro il medico, filosofo e giurista Gian Francesco Brancaleone. È proprio un frassese a denunciare Brancaleone di mangiar carne nei giorni proibiti, di usura e bestemmia, di possesso di libri proibiti e altro. Ma il vero regista dell’accusa è il signore di Frasso, don Pietro Gambacorta, insieme al nipote Fabrizio che da poco, sposando la cugina Virgina, è diventato principe di Frasso, oltre che di Limatola e di Dugenta. A sua volta, però, Brancaleone, originale studioso di medicina e filosofia naturale, il 5 luglio del 1569 aveva denunciato alla Sommaria e alla Vicaria un’enorme evasione fiscale dei Gambacorta, dal 1509 in poi. Evasione che è stata accertata.
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July 2015
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