Associazione Terre dei Gambacorta onlus
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Il libro Oltre il suo tempo

14/1/2017

 
Foto
(Preside Professoressa Lidia Di Lorenzo) Il libro Oltre il suo tempo, coraggio passione immaginazione, che sarà presentato il giorno 4 febbraio nella chiesa di S. Biagio in Limatola, è dedicato alla figura di Mons. Salvatore Carrese, nobile figlio di questa terra, nato il 29 agosto 1914 e morto il 23 maggio 1989.

Il libro porta la firma di tre autori: Giuseppe Aragosa, Andrea Carrese, Angelo Carrese e si giova di interventi dei sindaci e di persone che lo conobbero nel suo operare.
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Il prof. Giuseppe Aragosa da poco scomparso, nella Biografia da lui curata, ripercorre a grandi linee la vita di questo sacerdote da quando, ultimo di otto figli, sottratto al lavoro dei campi, dietro consiglio del parroco del tempo e dei suoi insegnanti, fu mandato in seminario per continuare gli studi. Con l’ausilio di documenti in possesso della curia di Caserta, ricostruisce il corso dei rapidi e brillanti studi che completarono la sua formazione religiosa e umana; tratteggia il suo instancabile dinamismo in favore della comunità, prima di Biancano e poi di Limatola.


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 Aurelia d’Este duchessa di Limatola e la dignità civile della donna

5/11/2016

 
FotoAurelia d'Este
(Lidia di Lorenzo) Aurelia d’Este (1683-1719), discendente da una delle famiglie più illustri d’Italia, venne a Napoli nel 1705 sposando Francesco IV Gambacorta e divenendo, perciò, duchessa di Limatola. Per i suoi meriti culturali fu accolta nell’Accademia di Roma col nome di Egle Parreniade e poi in quella di Bra col nome di La Concentrata: era esperta di storia e filosofia, in modo particolare seguace del razionalismo francese e cartesiano e autrice, tra l’altro, di libri di rime, non pervenute. Abile e brillante conversatrice, nel Palazzo Gambacorta di Napoli e nel Castello di Limatola riuniva i letterati del tempo e animava le conversazioni dotte. Poetessa e saggista, si interessò anche di fisica e metafisica. 


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Diana Gambacorta e la corte della regina Giovanna

20/8/2012

 
(Giuseppe Aragosa) Consultando, qualche anno fa, l'Archivio Storico delle Province Napoletane, abbiamo fatto una scoperta che, in un certo senso, interessa anche le terre dei Gambacorta, di cui fanno parte Melizzano, Frasso, Dugenta e Limatola: tra le dame di corte della regina d'Aragona, sorella di Ferdinando il Cattolico, vedova di Ferrante I di Napoli, si trovava una signora di nome Diana Gambacorta, definita ''favorida de la Reyna". Si sa che Giovanna d'Aragona divenne regina di Napoli dopo che rimase vedova di re Ferrantino. Ebbene, la regina Giovanna e la sua figliuola, anche lei di nome Giovanna, nelle loro missive si firmavano "La triste Reyna", come appare in una lettera della regina madre del 25 ottobre 1494 e nelle altre lettere conservate nel "Consultarium Summarie", vol. 8°, e in altri registri dell'Archivio di Stato, come ad esempio Privilegium Summarie, vol. 2°. Come riferisce il Croce, non si sa se per suggestione di questo poetico nome o se per ispirazione nata dai fatti stessi della loro vita, le due Giovanne, regine di Napoli, formarono oggetto di una bellissima romanza popolare spagnola, nella quale le loro due personalità sono confuse in una: in quella della "triste Regina di Napoli"[1]

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La scuola e l'istruzione a Limatola

20/6/2012

 
(Lidia Di Lorenzo) In linea con i dati statistici dell’Italia meridionale, fino al principio del secolo scorso solo pochi abitanti di Limatola erano in grado di firmare il proprio atto di matrimonio, e persino coloro che avevano cura della cosa pubblica, a stento, avevano frequentato le scuole elementari. Nonostante tutte le riforme, che dall'Unità d’Italia avevano fatto obbligo ai Comuni di istituire scuole “libere e gratuite”, non sembra ce ne fossero prima dell’inizio del ‘900, fatta eccezione di qualche esperimento privato, nel quale fungevano da maestri coloro che erano appena alfabetizzati e alternavano lezioni di lettura e scrittura alle loro normali attività artigianali.
La prima maestra che si ricordi era la signora Antonietta Vecchiarelli, venuta dalla provincia di Caserta, che rimase a Limatola come insegnante dall’inizio del secolo fino al 1938 e sposò un distinto signore del posto. Consapevole del suo ruolo, nuovo per la comunità, dava il meglio di sé, insegnando dapprima in pluriclassi, nella zona Trivio di A.G.P., composte di un numero consistente di alunni, mentre si impegnava anche nel sociale. Essa fu considerata, col tempo, un personaggio eroico, quello che nella memoria collettiva racchiudeva in sé tutto il bene dei tempi andati. Tutti la rimpiangevano per la sua bontà e generosità, ma soprattutto per la sua estrema severità, che piegava ogni resistenza alla disciplina e all'apprendimento.

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Il cinema parrocchiale a Limatola

20/6/2012

 
(Lidia Di Lorenzo) A circa 500 metri dalla piazza Annunziata della frazione A.G.P. di Limatola, percorrendo la strada che conduce alla parte antica del paese, si trova un bivio. Vi fa da angolo una vecchia costruzione, dove una volta lavorava un fabbro, in un’oscura e stretta officina, illuminata dalla luce proveniente dalla porta, oltre che dalle scintille provocate dal ferro arroventato, battuto col maglio a forza di braccia. La piccola bottega aveva un tempo un fascino inquietante, perché sul frontespizio c’era un’edicola recante l’immagine di un guerriero alato, l’arcangelo Michele, in atto di brandire la spada e schiacciare con un piede Satana, raffigurato in forma antropomorfa, ma con ali nere ed aguzze, corna e coda, riverso a terra. Recentemente mani ignote hanno rimosso le maioliche che componevano la scena, lasciando intatta solo la cornice.

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