Per la seconda volta in pochi anni le Terre dei Gambacorta hanno corso il grave rischio di restare deturpate dalla scellerata e maldestra iniziativa di costruire un enorme impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi in una delle sue zone agricole produttivamente più feconde, località Cocola, comune di Frasso ma in confine con Dugenta e Sant’Agata. Zona specificamente inclusa come privilegiato Sistema territoriale di Sviluppo elaborato dal Piano Territoriale regionale della Campania e approvato con la recentissima legge regionale n.14, del 26 maggio 2016. In base alla quale, quindi, sono specificamente vietati in essa impianti di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non.
Nonostante questo espresso divieto appena legiferato, da parte di un’azienda privata si è comunque tentato di ottenere dal Comune di Frasso l’approvazione di un tale progetto di impianto proprio in località Cocola (foto 1)
In gran segreto, il procedimento amministrativo era giunto anche a buon punto, coinvolgendo già, commissione ambientale locale, sovrintendenza, uffici periferici della regione. E’ stata la perizia chirurgica professionale di un cittadino frassese che, coadiuvato dai consiglieri comunali di minoranza, ha saputo individuare e svelare le irregolarità procedurali e le illegalità che inficiavano totalmente la richiesta di approvazione del progetto. Dobbiamo perciò alla sensibilità civile e alla perizia del dottor Sergio De Fortuna, già amministratore con il defunto sindaco Massaro, che ha operato in assoluto silenzio e anonimato, la prima scoperta dei vizi di forma e di legalità del procedimento e del progetto: vizi che ne hanno determinato la solenne bocciatura.
La sua analisi ha sollecitato poi iniziative diffuse su tutto il territorio, anzitutto da parte del Comitato “Uniti per l’ambiente”, di Dugenta, che come Comitato Cocola aveva già contrastato e vinto una battaglia contro la precedente volontà di insediare un impianto di stoccaggio in quella zona, bocciato allora dalla votazione unanime del Consiglio provinciale di Benevento.
Sulla base di tale analisi, Una interrogazione parlamentare contro l’iniziativa dell’impianto è stata promossa dal Movimento Cinque Stelle. ( foto 1)
La sua analisi ha sollecitato poi iniziative diffuse su tutto il territorio, anzitutto da parte del Comitato “Uniti per l’ambiente”, di Dugenta, che come Comitato Cocola aveva già contrastato e vinto una battaglia contro la precedente volontà di insediare un impianto di stoccaggio in quella zona, bocciato allora dalla votazione unanime del Consiglio provinciale di Benevento.
Sulla base di tale analisi, Una interrogazione parlamentare contro l’iniziativa dell’impianto è stata promossa dal Movimento Cinque Stelle. ( foto 1)
A sua volta, la dottoressa Clementina Donisi, coordinatrice del Comitato civico “Uniti per l’ambiente”, con la tenacia giusta ha saputo coinvolgere le comunità di Frasso e di Dugenta nella lotta contro la scellerata e minacciosa iniziativa, promuovendo una estesa petizione popolare, il pronunciamento del Consiglio Comunale di Dugenta, il coinvolgimento degli enti territoriali e professionali, del nuovo parroco di San Nicola, e poi presentando anche con un esposto legale alla Procura della Repubblica.
Intanto l’amministrazione di Frasso con il suo sindaco assumeva una posizione di equidistanza ( foto 2).
Intanto l’amministrazione di Frasso con il suo sindaco assumeva una posizione di equidistanza ( foto 2).
Determinante è stata la decisione della VII Commissione consiliare Regionale che, sollecitata dalla Donisi, a seguito della audizione di tutti i soggetti richiedenti e interessati, in data 14/9/016, in base all’articolo 12, comma 4, della legge regionale n.14 del maggio scorso, ha posto fine all’improvvida iniziativa dichiarandone l’impossibilità perché vietata da tale legge.
Il 23 ottobre tale decisione è stata illustrata dal presidente della stessa Commissione in una pubblica assemblea svoltasi presso il Comune di Dugenta. (foto 3).
Il 23 ottobre tale decisione è stata illustrata dal presidente della stessa Commissione in una pubblica assemblea svoltasi presso il Comune di Dugenta. (foto 3).
L’Associazione Terre dei Gambacorta mentre plaude alla forza della democrazia che grazie alla sensibilità del dottor De Fortuna e alla tenacia della dottoressa Donisi, ha potuto sconfiggere questo grave attacco all’ambiente, non può non porgere loro uno specifico ulteriore ringraziamento, dal momento che ambedue sono suoi soci e dirigenti.